Tutto iniziò nella via più centrale della Città Eterna, Via del Corso. Tutto è partito da lì, da un ospedale intitolato a San Giacomo. Inizialmente pensato come ritrovo per i sofferenti del popolo poi fu denaturalizzato in barba alle volontà dell’antico titolare e dei suoi successori ed eredi.
San Giacomo, per quelli che non studiano le vicende legate al calendario gregoriano e alle questioni di tipo religioso ed ecclesiastico, è l’evangelista e santo di riferimento per la protezione dei raccolti. Quindi personaggio essenziale per chi pratica le nobile faccende contadine ed artigiane, vedi anche i cappellai e i calzettai, i droghieri. Ma anche protettore dei cavalieri, dei farmacisti, dei pellegrini se pensiamo a dove riposi, Santiago de Compostela, regione spagnola della Galizia. O ancora dei viaggiatori e dei soldati. E, siccome un pizzico di vanità quelli preparati e bravi la devono dimostrare, dei profumieri. Oltre a essere invocato nei periodi di freddo secco da coloro i quali soffrono di reumatismi, antico fastidio di chi combatte e di chi percorre, anche per farlo durante le Crociate, tantissimi kilometri.
Sul piano italiano San Giacomo è il perno dei pensieri cristiani per le Diocesi di Caltagirone e di Pistoia e di Bianchi quindi spaziamo dalla Sicilia alla Calabria (Cosenza) transitando per la ridente Toscana, e finendo in terra lucana, a Lauria. Ma di Giacomo il Maggiore, fratello di Giovanni, discepoli fedeli a Gesù quando ricevettero la chiamata di Nostro Signore, parlano, oggi, in Guatemala e Nicaragua come nel combattivo Cile, il cui popolo ha fronteggiato una delle più feroci dittature del ‘900, quella del farabutto Pinochet, che rovesciò il potere costituito l’11 settembre 1973 con l’eliminazione del Presidente Salvator Allende.
E di questo Santo, dedicato al popolo che vuole un riscatto, argomentano in Spagna dove chiuse gli occhi, e la sua onorabile figura difende dall’alto dei cieli la Cavalleria dell’Esercito Spagnolo. Senza omettere la Croazia, divenuta indipendente dall’ex Jugoslavia dopo una sanguinosa guerra fratricida sulla quale Strasburgo e Bruxelles hanno palesemente delle responsabilità.
Un giorno Roma saprà liberare l’Ospedale di San Giacomo e restituirlo al popolo, altro che il ridottissimo ambulatorio che hanno reso due incauti…presidenti della Regione Lazio, tutt’altro che all’altezza (Marrazzo e Polverini).
Perché uno della storia di San Giacomo non può essere ristretto a piccola stanza di assistenza turnante per pochi fortunati. Sarà lui, il riscatto delle donne e degli uomini di buona volontà, che non vogliono confinare i nostri sofferenti anziani nelle strutture confinate e periferiche dimenticate dai relativi parenti.
Il vero drago, nella storia della Cristianità, non è cattivo, non è privo di umiltà, tanto meno di tenacia e di voglia di diffondere quanto ricevuto come insegnamento da Gesù. E’ un drago leale, buono. Con grandi possibilità di vittoria finale. Quella di pensare che, nel cuore e nella mente, nell’animo e per strada, ogni essere vivente del pianeta, possa essere felice solo quando ha vinto le sue personali, interiori salite. Metro dopo metro, superando paure e demoni. Per vedere dall’altra parte della collina come della montagna e del mare, cosa ci sia.
*Radiocronista venuto al mondo in un ospedale di Via del Corso, il “San Giacomo”, cresciuto nel chiostro di una Parrocchia del Centro di Roma, Santa Maria in Via, e conosciuto per i racconti dei campi di periferia.